- Se dovessimo riassumere i fenomeni astronomici che hanno caratterizzato questo 2024, noteremmo subito come essi siano collegati da un unico filo comune: il Sole. Infatti, se tralasciamo l’occultazione di Saturno da parte della Luna avvenuta il 21 agosto tra le luci dell’alba, il 2024 è stato l’anno delle comete e delle aurore boreali. Ma cosa centrano gli astri chiomati e i cieli luminescenti con la nostra stella? Scopriamolo insieme!
Comete
Non ci sono parole migliori che quelle pronunciate da Fred Whipple per descrivere le comete: “Palle di neve sporca”. Infatti esse sono un impasto più o meno omogeneo di ghiaccio e roccia che complessivamente raggiunge una dimensione che spazia dal chilometro ad alcune decine di chilometri. Le comete sono oggetti antichissimi, formatesi agli albori del Sistema Solare nelle regioni più periferiche, a migliaia di unità astronomiche dal Sole (1 unità astronomica è la distanza tra la Terra e il Sole). Ancor oggi gran parte delle comete si trovano in quella remota regione nota come nube di Oort. Data la loro distanza dal Sole questi oggetti si muovono molto lentamente e molto spesso non sono stati coinvolti nei processi di formazione dei pianeti. Esiste però una regione più prossima ai giganti gassosi, alle porte di Nettuno, dove il ghiaccio in eccesso presente durante la formazione dei pianeti ha potuto aggregarsi formando comete di grandi dimensioni. Alcune di queste comete giganti hanno dato origine a veri e propri piccoli pianeti oggi noti con il nome di pianeti nani. Tra i pianeti nani oggi conosciuti ve ne è uno che per decenni è stato pianeta: Plutone. Queste comete giganti e i pianeti nani si trovano, tranne alcuni casi, in una zona del Sistema Solare nota come fascia di Kuiper, compresa tra 30 e 50 unità astronomiche dal Sole. Gli oggetti della fascia di Kuiper ruotano intorno al Sole seguendo orbite ellittiche che li portano, in alcuni periodi, ad avvicinarsi alla nostra stella. Ad esempio, tra il 1979 e il 1999 Plutone si è trovato più vicino al Sole di Nettuno. Lo stesso avviene agli oggetti della nube di Oort che, seppur originariamente in moto circolare intorno al Sole, possono venire perturbate gravitazionalmente e deviare le proprie orbite che diventano ellittiche, paraboliche o iperboliche. Negli ultimi due casi il corpo è destinato a cadere verso il Sole, sfiorarlo e poi abbandonare per sempre il Sistema Solare. Nel caso delle orbite ellittiche avviene qualcosa di simile a quanto visto per gli oggetti della fascia di Kuiper ma con orbite più estese e quindi periodi molto più lunghi. Possiamo quindi già dire che gli oggetti della fascia di Kuiper hanno orbite ellittiche di breve periodo (massimo 200 anni) mentre quelli della nube di Oort hanno orbite non periodiche (parabole, iperboli) o periodiche di lungo periodo (decine di migliaia fino a milioni di anni).
Siano oggetti della fascia di Kuiper o della nube di Oort, quando superano una distanza dal Sole pari a quella orbitale di Giove (zona detta frost-line), il ghiaccio che li costituisce inizia a sublimare passando direttamente dal ghiaccio al vapore. Da questo momento da semplici “oggetti” diventano comete. Fintanto che rimangono lontane dal Sole le comete rimangono delle palle di neve circondate da un alone di gas e polveri noto come chioma. Quando però iniziano ad avvicinarsi al Sole allora il vento solare inizia a soffiare via queste sostanze volatili creando quella che è la coda delle comete. È proprio questo il
momento in cui le comete diventano spettacolari quando osservate da Terra.
Il 2024 ci ha regalato due comete abbastanza luminose: una periodica e una non periodica. La prima è la 12P/Pons-Brooks che ha attraversato i nostri cieli a marzo. Ha un periodo di 71 anni e pertanto tornerà a trovarci nel 2095. Il nucleo della cometa è grande ben 34 km. La seconda cometa è stata la C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) visibile per la prima e ultima volta dal nostro pianeta in ottobre. Se la 12P/Pons-Brooks è un oggetto della fascia di Kuiper, la C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) appartiene alla nube di Oort e pertanto il suo diametro è inferiore, raggiungendo a fatica i 3 km. Entrambe le comete hanno raggiunto un buon livello di luminosità tanto che la C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) è stata visibile per alcuni giorni a occhio nudo. Giorni di pioggia e cielo coperto in Lombardia.
Aurore e SAR
Nel paragrafo precedente abbiamo visto come il vento solare sia capace di soffiare via la chioma delle comete dando luogo alla formazione delle code cometarie. Questo vento è formato da particelle cariche, espulse da alcune regioni del Sole piuttosto “agitate”. Alcune di queste regioni si trovano in prossimità di zone “fredde” della “superficie” solare che prendono il nome di macchie solari. Le macchie solari sono sistemi dinamici: cambiano forma e dimensioni continuamente.
Inoltre, con un ciclo di 11 anni, aumentano e diminuiscono in numero. Questo ciclo, la cui origine è ancora poco nota, prende il nome di ciclo solare. Tra il 2024 e il 2025 il Sole raggiungerà la sua massima attività aumentando il numero di macchie solari presenti in superficie e quindi la possibilità di tempeste solari con formazione del sopracitato vento.
Le particelle del vento solare possono viaggiare nello spazio e colpire il nostro pianeta. Fortunatamente però la Terra ha uno scudo capace di contrastare il vento solare. Si chiama magnetosfera ed è la responsabile dell’orientamento delle bussole. Il campo magnetico terrestre devia il vento solare indirizzandolo verso i due poli, rispettivamente nord e sud. Ed è proprio ai poli che le particelle cariche provenienti dal Sole attraversano la nostra atmosfera “accendendola” come fosse una lampada al neon. Sono le aurore boreali (a nord) e australi (a sud) e le SAR (Stable Auroral Red Arc).
Come detto le aurore avvengono solitamente nelle regioni polari del nostro pianeta. Se però la tempesta diventa particolarmente intensa allora le aurore e SAR possono essere visibili anche dalle latitudini più basse. Quest’anno il 10 maggio e il 10 ottobre, a seguito di due intense tempeste solari, si è potuto osservare l’aurora e la SAR dalla Lombardia.
Come abbiamo visto questo 2024 è stato l’anno del Sole e del suo vento capace di generare spettacoli come la cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) e le aurore. Avremo comete nel 2025? E aurore? Per saperlo seguiteci e/o partecipate alle attività del Gruppo Astrofili della Valsassina.